Le “leggi razziali” del 1938: come spiegarle?

Sentiamo spesso parlare di “leggi razziali”, forse sarebbe più corretto l’impiego del termine “leggi razziste”. Ci si riferisce al
DECRETO-LEGGE 17 novembre 1938-XVII, n.1728 -Provvedimenti per la difesa della razza italiana, un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi rivolti prevalentemente contro le persone di eligione ebraica. Il testo integrale è oggi consultabile in rete.
Gli esiti più tragici di questa legislazione sono noti a tutti, ma crediamo sia importante mettere l’accento sul fatto che nel caso italiano all’inizio i provvedimenti fossero volti a discriminare alcuni cittadini in base a criteri arbitrari privandoli dei loro diritti.
Per avvicinare gli studenti più giovani al tema, può essere utile la segnalazione di testi che inseriscano il tema delle  dopo leggi razziali nella narrazione. E’ il caso del romanzo di Lia Levi Il Braccialetto, edizioni e/o, 2014. Protagonisti sono due ragazzi, uno ebreo e uno cattolico, che si incontrano a Roma dopo la caduta di Mussolini. Attraverso le parole e le riflessioni di Corrado, l’autrice fa emergere nel corso di tutto il romanzo la preoccpazione rispetto all’abolizione delle leggi razziali: il ragazzo è convinto che si tratti di un passo fondamentale, senza il quale per gli ebrei e quindi per la sua famiglia non ci sarà un miglioramento nelle condizioni di vita. Il giovane ha bene in mente che quelle leggi sono il motivo per cui il padre ha perso il lavoro e lui ha dovuto cambiare scuola e immagina che l’Italia cancellerà immediatamente questi provvedimenti. Non è così: questo sarà causa di grande delusione per Corrado.
La narrazione evidenzia altri nodi: la mancnza di cibo e la borsa nera, la guerra e il possibile rientro dei soldati dal fronte dopo il 25 luglio, la razzia degli ebrei romani.

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