Riportiamo l’esperienza quinquennale di percorsi di avvicinamento alla storia contemporanea di classi della primaria attraverso visite guidate, incontri con testimoni e laboratorio di scrittura della costituzione di classe.
Insegnare storia contemporanea alla scuola primaria
Nel 2012, a seguito di una specifica richiesta pervenuta da un’insegnante[1] che svolgeva con la sua classe V primaria un percorso di approfondimento sulla città nel periodo storico 1940-45 con la sezione Artistica del Nucleo di Didattica Ambientale del Comune di Novara[2], è iniziata la costruzione di un percorso didattico di cittadinanza e costituzione che da allora è stato riproposto in collaborazione dai diversi soggetti che lo hanno avviato con tagli differenti e che ha visto il coinvolgimento di una cinquantina di gruppi classe delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Novara città[3] e di una ventina di classi del novarese e del VCO.
Nell’ottobre 2016 la stessa insegnante, che aveva nuovamente una classe V e che aveva svolto con essa un percorso di conoscenza della storia contemporanea non dissimile da quello svolto nel quinquennio precedente, ha contattato la sezione didattica dell’Istituto Fornara, con cui non aveva mai interrotto la collaborazione, per realizzare un percorso formativo con gli alunni che portasse alla partecipazione attiva delle celebrazioni del 25 aprile. Per l’Istituto storico e per il Nucleo di Didattica Ambientale è stata l’occasione per rivedere il percorso, che dopo la prima realizzazione non era più stato proposto in modo completo soprattutto per la difficoltà che molti insegnanti hanno dichiarato nel dedicare un alto numero di ore all’argomento. Il percorso ha continuato ad essere richiesto dalle scuole primarie e secondarie di primo grado in una sorta di “versione ridotta”, fatta di cinque incontri modulabili a scelta dell’insegnante, di cui in genere tre a cura del Nucleo di Didattica Ambientale e due a cura della sezione didattica dell’Istituto Storico Piero Fornara.
La costruzione del percorso
Il punto di partenza per la creazione del percorso è stata la constatazione che gli attuali “programmi scolastici” rendono talvolta problematico approfondire alcuni argomenti di storia contemporanea, che sono comunque ricompresi nell’insegnamento di cittadinanza e costituzione. La prima richiesta della maestra Crescimbeni ci era quindi parsa interessante per avviare una sperimentazione didattica e decidemmo, in accordo con tutti i soggetti coinvolti, di procedere alla stesura di un percorso lungo, con scadenze regolari, per permettere ai bambini di contestualizzare in una cornice storica quanto appreso durante le visite guidate e i percorsi di approfondimento sulla storia della città svolti con le operatrici del Nucleo già negli anni precedenti, per arrivare all’incontro con un testimone, alla preparazione di un breve discorso pubblico per il 25 aprile e alla stesura di una “Costituzione di classe”[4]. Già nel primo progetto, l’intenzione dell’insegnante era quella di avvicinare i bambini alle istituzioni con la partecipazione ad una cerimonia pubblica, cosa che in effetti avvenne, ma che solo nel 2017 si è configurata come un momento programmato nelle celebrazioni organizzate dal comune di Novara, che hanno inserito l’intervento dei bambini nel programma ufficiale riportandolo negli inviti e nelle locandine.
Dopo una serie di riunioni, l’ossatura del percorso risultò questa:
Il ‘900: un secolo diverso dai precedenti
I regimi totalitari: cosa sono, la vita sotto la dittatura
Preparazione all’incontro con il testimone. (scoppio e sviluppo seconda guerra mondiale cosa è stata la resistenza, l’8 settembre, GAS e GAP, il tutto con particolare attenzione a Novara).
Visita guidata a Novara: i luoghi fascismo
Incontro testimone: Il Comandante BELLINI[5]
Visita guidata a Novara: i luoghi della resistenza
Figure novaresi della resistenza (Marcella Balconi, Giulio Biglieri, Monsignor Ossola, Rina Musso, Piero Fornara, tra gli altri).
Indagine toponomastica e sui monumenti presenti in città, con ripresa del “gioco dell’oca” per la conoscenza della città realizzato dalla classe due anni prima
Visita a Casa Fornara (sede dell’Istituto Storico Piero Fornara)
Vita quotidiana durante la guerra: la scuola, il cibo, il tempo libero
Come è nata la costituzione e preparazione al 25 aprile.
Partecipazione cerimonia pubblica in Broletto il 25 aprile
Riflessione collettiva sul 25 aprile
La Novara del dopoguerra: la libertà ritrovata e la presenza del CRP della Caserma Perrone
Lavoro in classe: scriviamo la nostra costituzione (due incontri)
Visita a luoghi della memoria significativi fuori del tessuto cittadino: Fondotoce[6]
Ma quante ore ci vogliono?
Tutti gli incontri programmati sono stati effettivamente svolti, anche grazie alla tenacia dell’insegnante che non si è lasciata scoraggiare e che ha costruito intorno a questo percorso buona parte delle altre attività curricolari: nei mesi di svolgimento del progetto i contenuti storici che venivano affrontati, ad esempio, erano poi oggetto delle tipologie testuali che era previsto affrontare, così come su questi argomenti si sono concentrate le produzioni artistiche. A titolo esemplificativo, proponiamo alcune delle poesie scritte dagli alunni della classe VA della scuola di Bollini di Novara per il 25 aprile 2017. Ogni ragazzo ha steso un testo facendo riferimento a quanto era stato detto sulla Liberazione di Novara e dopo avere visitato i luoghi della resistenza in città.
Sogno di un partigiano
Io partigiano,
sto combattendo per una “cosa” importante.
Non è un giocattolo,
una bambola,
una palla,
no non lo è.
E’ una cosa speciale
che tutti dovrebbero avere…
la libertà.
Spero che un giorno
i miei discendenti possano capire
quanta fatica ho fatto per avere questa “cosa”.
Ieri ero un bambino,
oggi ho 16 anni ma continuerò a combattere
finché non realizzerò il mio sogno.
Finalmente è finita
Era il 25 aprile,
non eravamo del tutto felici,
non sapevamo bene cosa ci aspettava,
avevamo tutti paura,
avevamo tutti ansia.
Ma la speranza,
il coraggio,
il sapere
che il traguardo era vicino,
ci faceva andare avanti.
Non lottavamo per noi.
Lottavamo per voi:
lottavamo per la libertà.
Il 26 aprile
eravamo tutti felici
eravamo finalmente liberi.
Che gioia la Liberazione
Il 25 aprile 1945,
sapevo bene che i partigiani ce l’avrebbero fatta,
ci speravo, ci credevo,
e non ero il solo.
Un’intera città era lì ad acclamarli,
ad incoraggiarli.
Speravo con tutto il cuore nella liberazione,
e così è stato,
ancor meglio di come credevo.
Niente uccisioni, niente spari, nessun bagno di sangue,
solo parole e discussioni che hanno mandato via i Tedeschi.
Dopo la liberazione, nelle strade,
c’erano amore felicità e gioia.
Niente tristezza o ansia e paura.
Nessuno si è vendicato,
si è solo fatta giustizia
in una situazione
che ne aveva bisogno.
E’ cambiato qualcosa
Oggi ho sentito qualcosa di diverso,
ieri mi proteggevo dall’arma della morte
oggi provo emozioni diverse,
mi sento vittorioso,
ieri ero nelle ali della paura,
oggi sento speranza nella vita,
ieri sentivo ansia,
oggi vedo gente che applaude,
ieri vedevo persone che strappavano vite,
oggi provo amore per tutti,
ieri mi ero quasi dimenticato di cosa fosse l’amore,
oggi ho fretta di entrare in città
perché è il 25 aprile
Le poesie sono state raccolte dall’insegnante in un volumetto e alcune di esse sono state lette durante la cerimonia in Broletto.
Il numero di ore dedicate al progetto, una trentina solo in presenza degli esperti esterni, ha poi rappresentato una criticità nella riproposizione, in quanto diversi insegnati hanno mostrato grande interesse per l’argomento, ma hanno anche immediatamente dichiarato l’impossibilità di conciliare un percorso di questo tipo con la tradizionale programmazione. La scelta dell’insegnante Crescimbeni, nelle due realizzazioni, è stata quella di non pensare al percorso di approfondimento di storia contemporanea come ad un argomento estraneo all’attività didattica, scelta che si è rivelata possibile così come fruttuosa e che pensiamo possa essere ripetibile anche in altri contesti Soffermarsi su questi argomenti significa infatti lavorare con i bambini sui temi d cittadinanza e costituzione, che sono trasversali ai diversi insegnamenti disciplinari, anche se in questo caso vengono inseriti in una contestualizzazione storica che ha lo scopo di rendere più chiaro e consapevole il percorso.
Come parlare ai bambini di storia del Novecento?
Le modalità di svolgimento degli incontri, in genere organizzati nel pomeriggio, per almeno due ore consecutive, sono state improntate alla didattica informale e all’interattività. Le figure che hanno condotto i diversi interventi hanno mantenuto stretti contatti e concordato tutti i contenuti da proporre ai bambini, cercando di evitare sovrapposizioni, ma utilizzando la ripresa di argomenti trattati dal altri in diverso modo o in differenti contesti come domanda stimolo iniziale per le diverse tappe del percorso. In tutti i casi in cui è stato possibile, chi non conduceva direttamente l’incontro era comunque presente e verbalizzava ciò che accadeva. Spesso l’incontro si concludeva con la realizzazione di un cartellone, che veniva poi appeso in classe e descritto dai bambini al successivo appuntamento. I bambini hanno incontrato figure abituate al dialogo con i più piccoli, ma anche studiosi, testimoni. In tutti questi casi si è avuta l’accortezza di spiegare i termini specialistici che venivano utilizzati e di accompagnare l’intervento, che avrebbe potuto risultare teorico, noioso o difficile, con immagini, esempi, oggetti.
Che materiali usare?
Lo sforzo fatto è stato, da un lato, quello di adattare al linguaggio e alle conoscenze dei bambini alcuni materiali d’archivio e alcune pubblicazioni che l’Istituto Storico aveva già curato su questo tema, come I Fili della Memoria e Profughi, nati per un pubblico adulto[7], dall’altro, quello di rispondere man mano che emergevano a tutti i dubbi dei bambini modificando il percorso a seconda delle loro esigenze e a fare tesoro dell’incontro con il testimone, che è stato filmato e caricato su yuotube per favorirne la massima diffusione e successive possibilità di utilizzo anche da parte di altre classi[8].
In alcuni casi, si è fatto ricorso a degli oggetti che potessero aiutare i bambini a comprendere meglio il periodo di cui si stava parlando: non solo fotografie o lettere selezionati dagli archivi dell’Istituto Storico, ma oggetti che potessero essere toccati (e interrogati). Per parlare del pericolo dei bombardamenti e dei rifugi antiaerei, ad esempio, si è portata in classe una valigetta “didattica” con modelli di bombe che veniva usata nel dopoguerra per sensibilizzare i più piccoli alla possibilità di trovare, giocando, una bomba inesplosa. Si tratta di un corredo che anche alcune scuole possiedono ancora, che ha suscitato grande interesse (e che ha permesso anche di fare qualche riflessione sui bombardamenti che si verificano oggi e di cui parlano i telegiornali). Allo stesso modo, per parlare della scuola in epoca fascista si sono fatti sfogliare ai bambini sussidiari e libri di lettura: il confronto con i loro libri li ha subito portati a comprendere il significato di termini come “propaganda”.
Documentare per condividere
Tutto il percorso è stato documentato dall’insegnante di classe e dalla responsabile della sezione didattica dell’Istituto Storico con un diario di bordo e con delle fotografie ed ha poi costituito non solo la base per i successivi percorsi proposti in collaborazione tra Istituto Storico e NDA del Comune di Novara nelle classi, ma anche il nucleo di un corso di formazione per insegnanti realizzato nel 2013 dagli stessi soggetti ideatori del percorso ed è stato proposto, come esempio di buona pratica didattica, in diversi contesti formativi[9].
Insegnare storia contemporanea alla primaria è possibile
La partecipazione alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile 2012 e la diffusione della costituzione di classe hanno poi completato il lavoro di responsabilizzazione dei bambini, favorendo l’avvicinamento al progetto anche delle famiglie e di altri insegnanti del plesso scolastico, con una sempre più convinta partecipazione di altre classi al percorso negli anni successivi e il progressivo scemare dei dubbi da parte di alcune componenti adulte del sistema scolastico e di alcune famiglie sull’opportunità come sulla possibilità di avvicinare studenti così giovani ai temi della contemporaneità.
Il valore dell’esperienza
L’aver ripetuto il percorso nella sua interezza a cinque anni di distanza ha permesso di operare in classe con maggiore sicurezza, avendo nel tempo predisposto materiali e sviluppato strategie di intervento che coprono una casistica abbastanza ampia delle difficoltà che si possono incontrare quando si parla a ragazzi abbastanza piccoli di totalitarismi, guerra. Non è tanto, come qualcuno sostiene, la presenza di bambini stranieri nelle classi a rendere “difficile” la trattazione di questi argomenti, piuttosto le false credenze che ancora circolano su di essi e che molto spesso hanno attecchito nelle famiglie dei bambini, che potrebbero quindi doversi confrontare con due diverse letture dei fenomeni presi in esame: quella scolastica e quella familiare. Riteniamo pertanto utile che la realizzazione del percorso sia condivisa con le famiglie, con la specificazione che non verranno forniti “giudizi”, ma chiavi di lettura nell’ottica della cittadinanza attiva. A tale scopo i percorsi vengono annunciati e approvati nella programmazione e negli incontri periodici con i genitori e si concludono in genere con una restituzione pubblica al’interno di momenti istituzionali o appositamente creati[10].
Elena Mastretta
[1] L’insegnante è Laura Crescimbeni, in servizio presso il plesso di via Bollini di Novara, Istituto comprensivo Duca d’Aosta. Nell’a.s. 2016/17, ha reiterato il progetto con la classe V partecipando in modo ufficiale con i bambini alle Celebrazioni del 25 aprile che il Comune di Novara organizza presso il Broletto. Per l’occasione, i bambini hanno letto alcune poesie da loro scritte appositamente per la cerimonia.
[2] Attualmente il Nucleo, attivo da una trentina d’anni con una ricca proposta di iniziative per scuole e pubblico, impegna una ex insegnante comunale per la sezione Artistica e due per la sezione Ambientale, dipendenti dal settore istruzione del Comune di Novara. L’ultimo pensionamento risale a ottobre 2016.
[3] Il Nucleo di Didattica ambientale opera solo nel territorio del Comune di Novara. Negli altri ambiti territoriali il percorso è proposto in modo autonomo dalla sezione didattica dell’Istituto Storico.
[4] La stesura della “Costituzione di classe”, in particolare, si è poi sviluppata, nel corso degli anni successivi, come un percorso laboratoriale a sé stante proposto soprattutto alle classi di scuola secondaria di primo grado.
[5] Vincenzo Grimaldi è nato a Caltagirone (CT) nel 1922, ma dal 1962 ha vissuto a Novara, dove ha prestato servizio nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza con il grado di Maresciallo. In pensione dal 1977, Vincenzo Grimaldi ha fatto parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Dal 1985 al 2000 ha svolto l’incarico di Amministratore del periodico mensile Resistenza Unita. Dopo l’8 settembre 1943 è entrato a far parte della resistenza con il nome di battaglia Bellini ed è stato vice comandante della 181° Brigata Garibaldi. Autore del volume Tutti pazzi o tutti eroi, Memorie del Comandante Bellini, 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945, edito da Bonanno. Scomparso a dicembre 2016, il Comandante è stato ricordato dalla città in una giornata a lui dedicata il 21 maggio 2017, giorno del suo 95 compleanno.
[6] I numerosi interventi in classe e le visite guidate sono stati condotti dalle due operatrici del Nucleo di Didattica Ambientale del Comune di Novara, Anna Canetta e Patrizia Spagni, dalla docente in utilizzo presso la sezione didattica dell’Istituto, Elena Mastretta e dal Direttore Scientifico Giovanni Cerutti. L’incontro sulle figure Novaresi della resistenza è stato condotto dal dottor Mauro Begozzi, che fino al luglio 2011 ha diretto l’Istituto Fornara.
[7] I fili della memoria è una pubblicazione dell’Istituto Storico Fornara curata da Antonella Braga nel 2001. Il testo, cui si aggiunge un DVD con i percorsi di visita, è esaurito, ma consultabile presso diverse biblioteche, tra cui quella dell’Istituto. Il DVD Profughi, anch’esso realizzato dall’Istituto Fornara a cura di Eligio Pastrovicchio e Antonio Leone, raccoglie testimonianze di persone che hanno vissuto al Centro Raccolta Profughi della caserma Perrone di Novara ed è allo stesso modo fuori commercio. Si tratta di ricerche rivolte ad un pubblico adulto, ma ricche di spunti per il lavoro nelle scuole primarie.
[8] Vincenzo Grimaldi ha incontrato gli alunni della maestra Laura Crescimbeni il 15.3.2012. In quell’occasione la sezione didattica dell’Istituto Fornara chiese al regista Enrico Omodeo Salé di riprendere l’incontro. Da allora il video è caricato su yuotube (https://www.youtube.com/watch?v=t3xm-n6kajQ) e si è rivelato prezioso in tutte le occasioni in cui non è stato possibile un incontro diretto tra il testimone e gli studenti. Dopo la scomparsa del Comandante, è diventato per noi ancora più importante.
[9] Tra il 2013 e il 2014, oltre al corso di formazione realizzato presso la scuola Bollini di Novara, l’Istituto storico ha promosso due interventi di formazione rivolti ad insegnanti sul tema “insegnare cittadinanza e costituzione” a Grignasco in collaborazione con l’Istituto storico di Varallo e un corso a Borgomanero, in collaborazione con l’amministrazione locale.
[10] Da diversi anni il Comune di Novara organizza per le scuole cittadine l’evento “scuole in piazza”, nel quale ogni scuola e ogni classe ha la possibilità di esporre i lavori realizzati durante l’anno. Lo stesso accade per i plessi ricompresi nell’IC del Vergante, che organizza annualmente una Fesa d’Istituto allo stesso scopo. Nello specifico, molte delle classi che hanno partecipato a questo percorso hanno poi manifestato la volontà di diffonderlo con differenti modalità: partecipazione alle celebrazioni civili, spettacoli, realizzazione di libri d’autore e invito diretto ai genitori. Nell’a.s. 2015/16 si è organizzato un piccolo concorso per raccogliere questi materiali e farli entrare in un archivio di produzioni didattiche che vuole essere di supporto alle classi che seguono il percorso soprattutto nelle forme più brevi. http://www.isrn.it/concorso-costituzione-chepassione/